1. NON ESISTE AL MONDO UN POSTO PIÙ ALLEGRAMENTE DEPRAVATO DEL “TOKYO FETISH FESTIVAL”, DOVE TROVANO SPAZIO LE FANTASIE PIÙ STRANE DELL’EROTISMO DI FRONTIERA - 2. SI POTEVA PRATICARE IL “PANCHIR” (PAGHI PER FARE LA FOTO SOTTO LA GONNA DI UNA RAGAZZA), SPARARE CON LA PISTOLA AD ACQUA SU UNA GIOVANE CON MAGLIETTA BIANCA, FARSI FRUSTARE IN VISO, INDOSSARE “ZENTAI” (LA TUTA IN SPANDEX), CATENE, MANETTE, LACCI
Ieri si è tenuto a Tokyo il “Feti-Fes”, festival del
fetish con cento stand distribuiti su sei piani, visitato da
cosplayer, artisti del bondage, e la proiezione di film a tema nella
sezione “Underground Fetish Film Festival”. Per ragioni legali, la
nudità totale era proibita, così come era vietato toccare i performer.
In realtà, erano tutti nudi o quasi, i capezzoli coperti dal nastro
adesivo.
Lo shibari, antica forma artistica di legatura
giapponese, è andato a gonfie vele, così come il “nonsummerjack”, cioè
la pratica di depilarsi davanti a tutti, lasciando quasi niente
all’immaginazione. Alla fiera si sono visti tanti “otoko no ko”,
ragazzi vestiti da ragazze, difficilmente distinguibili dal sesso
opposto, transgender, gay, lesbiche e cross-dresser, tutti a
passeggiare per il labirinto dei desideri proibiti.
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